SOLUZIONI PER COXARTROSI

Artroplastica di
rivestimento di anca
per via postero laterale

Procedura in cui si sostituisce l’articolazione dell’anca artrosica, con un impianto protesico consistente in una porzione inserita nel femore (stelo) ed una posta nel bacino (acetabolo), posizionate attraverso una incisione posteriore in prossimità dei muscoli glutei. Tale intervento prevede che stelo e acetabolo protesici siano ben fissati alle ossa in cui sono inseriti; ciò può avvenire o grazie a resine acriliche, introdotte in forma fluida che polimerizzando solidificano a riempire tutti gli spazi d’interfaccia (protesi “cementate”) oppure, nei casi in cui la qualità ossea è sufficientemente valida, grazie alla forma ed al rivestimento delle componenti (protesi non cementate). Quando non si utilizza il cemento, l’inserimento delle componenti avviene a pressione, ricercando un incastro nei segmenti ossei riceventi che assicuri la stabilità primaria dell’impianto, presupposto per la successiva integrazione, favorita dai rivestimenti delle superfici protesiche, porosi, che stimolano la crescita ossea alla porzione di interfaccia che stabilizza le componenti protesiche nel tempo.

Dopo un primo periodo in cui si proteggono i fenomeni riparativi deambulando con l’ausilio di appoggi, per il paziente è possibile ritornare alla vita normale, con ripresa della deambulazione fisiologica e della possibilità di compiere sollecitazioni funzionali quali fare le scale e guidare l’automobile. Le componenti protesiche assicurano un movimento fisiologico grazie a componenti di contatto reciproco realizzate in materiali a basso coefficiente di usura (ceramica, polietilene, metalli lucidati); stelo ed acetabolo restano accoppiati non tramite vincoli, che provocherebbero sollecitazioni troppo elevate alle aree di interfaccia ossea, ma solamente grazie alla reciproca congruenza ed alla tensione muscolare. Per questo motivo il paziente deve evitare alcuni movimenti combinati di flessione e rotazione dell’anca, che, riproducendo le manovre intraoperatorie utilizzate per inserire la protesi tramite la via d’accesso chirurgica, potrebbero favorire l’instaurarsi di una dislocazione dell’impianto, complicanza rara (circa nell’1% dei casi) ma che quando si verifica richiede un trattamento immediato (manovre riduttive, reinterventi) per ripristinare la funzionalità dell’impianto

Soluzioni per altre patologie: